Come costruirsi il futuro - Ferò - Blog ufficiale

Sono Ferò, l'autore di un libro che ha lo scopo di motivare. Questo spazio ha la pretesa di tirar fuori il meglio dalla propria volontà. Dal proprio coraggio. Ti soffierò addosso ottimismo e grinta; e spero di riuscirci raccontandoti la mia storia

23.2.10

Farfalle




"Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo la chiama farfalla".
Lao Tse

Chi avrebbe mai pensato che una creatura goffa e brutta come il bruco, potesse compiere una metamorfosi così tanto importante da trasformarsi in un'affascinante, leggera e colorata farfalla?
E se pensassimo che anche noi potremmo fare un qualcosa del genere? Scrostarci di dosso ogni mostruosità, trovare il nostro modo di sentirci sempre migliori, in una pace fluttuante, fino a colorarci di un sorriso smagliante impareggiabile. Troviamo il nostro modo di volare.

"Emancipatevi dalla schiavitù mentale. Solo noi stessi possiamo liberare la nostra mente"

16.2.10

Basta farlo




Basta guardarsi intorno per notare una costante in ogni essere umano, per comprendere cosa può fare la differenza.
Tutti noi veniamo assaliti da dubbi ed incertezze di ogni tipo. L'unica soluzione per stare bene e capirsi, sembra sempre quella di agire su ciò che sembra giusto.
Come suggerisce il video, basta farlo, con coraggio.
Il coraggio di combattere, il coraggio di cambiare.
Il coraggio di piantarsi sui piedi, il coraggio di piangere in ginocchio.
Il coraggio di un sorriso e mani nei capelli.
Il coraggio nell'impossibile, il coraggio della semplicità.
Il coraggio di aver coraggio.
Il coraggio di uno start, go, vai, del fallimento, crash, down.
Il coraggio della rinascita.
Il coraggio a testa alta, a cresta bassa.
Abbiamo un'anima, non siamo solo guerrieri spietati. Abbiamo un'anima, non siamo solo guerrieri spietati.
Il coraggio di capirlo. Il coraggio di mettersi in discussione sempre e comunque. Di costruirsi.
Il coraggio delle corse, delle pettorine, delle follie.
Il coraggio di urlare ad ogni vittoria, ad ogni traguardo, ad ogni braccio alzato e salto senza controllo.
Il coraggio di vivere a pieno ritmo.
Il coraggio, quel coraggio che è l'unica regola per vincere sè stessi.

8.2.10

Le contraddizioni ed il "Chi sono io"




"Non è ciò che hai, chi sei, dove sei o ciò che fai a renderti felice o infelice.
È ciò che pensi a riguardo."
Dale Carnegie

Qui entriamo nel vivo della domanda essenziale e del progetto stesso.
Chi sono io?
L'avrai capito il senso di questo percorso. Avrai capito che il significato stesso di ogni passo per costruirsi un futuro, è capire che si vuole per chi si è. Avrai capito che combattere senza un senso equivale a sentirsi come un Don Chiciotte contro mulini a vento, e non combattere per ciò che si potrebbe raggiungere equivale a privarsi della propria libertà di vita, ad incatenarsi in una prigione. Ma avrai capito anche che tutto questo porta a delle contraddizioni.

Non essendo Dio, son caduto, cado e cadrò in contraddizioni.
Non essendo Dio, sei caduto, cadi e cadrai in contraddizioni.
Ed allora cosa sono le contraddizioni?
Perchè è normale che esistino e non dovrai scansarle, ma anzi, raccoglierle e studiarle?
Perchè un giorno si pensa che il "Chi sono io/cosa voglio io" sia racchiuso in alcuni pensieri, mentre tempo dopo il "Chi sono io/cosa voglio io" può diventare tutt'altro?
Ma soprattutto esiste un "Chi sono io/cosa voglio io" tendenzialmente stabile?
Si, se lo vuoi.
Il dilemma nasce dalle litigate tra Io e cervello, o chiamiamoli se vuoi istinto e ragione o emozioni e lucidità.
Cosa intendo? Mai trovato in una situazione in cui da una parte vorresti lanciarti in un qualcosa mentre dall'altra ti freni? Quando l'impulsività ti spinge a compiere un gesto mentre altri pensieri ti trattengono?
Benvenuto nel dualismo di ogni essere vivente.
L'unica cura possibile, per capirsi davvero, è capire il loro senso, quindi lasciar sfogare ogni parte studiandone i perchè, trovare il proprio giusto equilibrio per far andare queste voci di comune accordo ed in pratica, comprendersi.
Facile? Affatto. Ma se lo si affronta, come sostiene lo spezzone di questo splendido film, si capisce che al di là dei sogni, inizialmente ci si sente quasi affogare, poi compresa cosa sia la consapevolezza propria, ci si innalza sopra ogni ostacolo. Praticamente, come già sostenuto, "nessun uomo è libero se non sa comandare se stesso".

1.2.10

Con ottimismo




Ci sono momenti in cui la filosofia classica può dare davvero grandi spunti riflessivi.
In altri sono quegli spezzoni di film eroici a sollevarci con le loro frasi celebrative.
Ma non dobbiamo mai scordarci che, come in un grande impasto, senz'altro servono anche la spensieratezza di un facocero e la leggerezza di un lemure.
Di che parlo? Non dirmi, dai, che dopo aver sentito il motivetto non ti sei messo a canticchiare anche tu: "Hakuna - Matata - Hakuna - Matata".
Già. Perchè l'ottimismo ed il pensiero di fare ogni passo in un'impensabile felicità, facilitano davvero molto il lavoro. Ma non solo!
La gioia del lasciarsi andare, può farti diventare un boccone amaro, un piatto da nouvelle cuisine.

"Hakuna Matata vuol dire senza pensieri"

"Ho così fame che mi mangerei una zebra intera"
"Senti piccolo, se vivrai con noi, mangerai come noi"
"Che cos'è?"
"Una larva, perchè a te cosa sembra?"
"Che schifo"
"Buona sa di pollo, assaggia piccolo"
"Viscida, ma saporita"

Con la musica si nasce, si vive e si cresce

E ti accorgi che c'è tempo per ogni cosa.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui Lou Reed sussurra alla tua serenità dei giorni perfetti, in cui i Beatles ti mantengono una buona dose di una quiete gioia, quei giorni in cui quell'ottimismo poetico e mistico di Jovanotti parla al posto tuo e roba tipo Jack Johnson al posto suo. Yann Tiersen che ti fa fantasticare con la sua gallettissima fisarmonica ed i Deliverance con il loro scambio di chitarra e banjo. Le Puppini Sisters accompagnano felicemente.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui proprio non ti capisci e, senza neanche chiedere il permesso, ti passa dentro uno sdruggente fanfarone chiamato Capossela, sono quei giorni con troppi pensieri contrastanti che può aiutare solamente gente come Battiato, la tromba di Louis Amstrong, il delicato sfiato ruggente dello Sugar nazionale, i Queen, i Pink Floyd o le cangianti musiche dei Radiohead.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui la sedia diventa un oggetto troppo scomodo, e salti di gospel e battiti di mani e balli sconsiderati tra le note dei boogie woogie, che ti sembra di ricorrere sui tasti le dita di Carosone. Quei giorni dove il mondo è sempre più blu nello ska, nelle new entry inglesi, nei fiati folkloristici di Goran Bregovic e tu stai lì con loro. Dalle manate sui tamburi dei tarantolati, alle braccia aperte del Sirtaki, tra i danzanti veli hindu e i baffutti yodeler austriaci. Salti, Saltando sin parar assieme a Tom Jones ed Elvis.

Ti accorgi che ci sono quei giorni dove i nervi scattano tra la potenza dei Prodigy, le scrivanie si svuotano con rovesci tra le urla del Tango de Roxanne. Sono quei giorni in cui ti accorgi di non essere niente e tocca anestetizzare di elettronica tedesca, farsi di battiti scanditi dai Chemical Brothers o dalla rasserenante ripetizione dei rapper. E' quando hai uno sguardo da nascondere allo stress tra litri d'alcool, coscie e la commercial disco più varia e spensierata. Click, non si vuol più tornare a casa, "ma la casa dov'è?", l'unica è la famiglia della tribal house.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui ti puoi abbandonare in una richiesta di protezione e sentirti piccolo tra le sigle dei cartoni animati, quelli in cui azzardi a fare il Dio lasciando scaraventare le note trionfanti di Mozart e Beethoven, dai timpani fin sulla cima del cranio, sino a lanciarti all'Olimpo. Quelli in cui ridi con Elio e le sue storie tese e ti serviva proprio.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui non mangi, perchè il tuo unico cibo sono le scale che sali sotto la guida ubriaca di Joe Cocker, o quelli in cui stai bene come sei e non interessa altro che liberarsi con il revival.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui lo stomaco si contorce di malinconie, sono quei giorni in cui capisci perchè Janis Joplin ha quella voce così graffiante. Sono quei giorni in cui lo sguardo va al soffitto per merito di Ben Harper, o Anthony and the Johnsons. Quelli in cui lo stomaco è chiuso si, ma dall'emozione di qualche candela accesa e lo sfondo di Barry White.

Ti accorgi che ci sono quei giorni in cui ti fermi. Ti siedi comodamente quasi sotto obbligo. Quei giorni in cui si riempe dal niente un calice di vino ed il respiro è lento e regolare. Sono quei giorni in cui vuoi ascoltarti con un sorriso ed una lacrima, capire il perchè di ogni cosa. Quei giorni in cui realmente vuoi capire tutto. Sono quei giorni in cui comprendi che la vita, è tutto. Ed esiste solo un mago capace di farti vomitare l'anima eppure fartela piacere. Non ha un cappello a cilindro, ma un pianoforte. Il suo nome è Ludovico Einaudi.

E ti accorgi che come scegliamo ogni canzone per il suo ritmo, la vita non è una retta regolare. Ti accorgi che tutto è scandito da battiti di sessanta secondi al minuto ed in quel momento, solo in quel momento, puoi capire che ogni singolo secondo, è il primo ad essere a tua disposizione per ciò che vuoi essere.